Cala il surplus della bilancia commerciale della Svizzera, che è passata da 4,73 miliardi di franchi a 3,11 miliardi di franchi. Un calo evidente, frutto della riduzione delle esportazioni del 2,2% rispetto al mese precedente, a fronte di un incremento delle importazioni pari al 2,9%. E questi dati hanno finito per pesare sul franco svizzero (lo sa bene chi fa trading online), che nel mercato valutario è andato a fasi alterne: bene contro il dollaro, male contro euro e sterlina. Il cross GBP/CHF ha toccato ad esempio il massimo settimanale a 1.23966 (dal punto di vista tecnico abbiamo intravisto anche un piercing line pattern).

Il franco svizzero e il trading online

A pesare è stata soprattutto la difficile situazione dell'industria orologiera svizzera, che nonostante il miglioramento generale della domanda globale ha subito un pesante calo di appeal all'estero. Dai dati diffusi oggi emerge che a febbraio, le esportazioni sono infatti diminuite del -10%. Un trend ribassista che va avanti sin dal 2010, e proprio per questo ancor più preoccupante. Il dato peraltro arriva molto a sorpresa, perché a fine anno i report erano stati invece positivi e c'era stato un grande balzo.

I principali esportatori di orologi avevano inoltre parlato di una domanda solida. E invece il calo è stato forte. Verso gli USA le esportazioni sono scese del 26%, quelle verso Hong Kong del 12% e verso gli Emirati Arabi Uniti del 23%. In controtendenza le esportazioni verso la Cina, salite di 6,7%.

Probabilmente si sono concretizzati i timori della Banca centrale Svizzera, che ha sempre parlato di un franco svizzero sopravvalutato e non competitivo. Il cross Usd-Chf oggi quota a 0,9926 e continua a viaggiare al ribasso aggiornando i minimi dell'ultimo periodo. Per chi fa trading si consiglia di esaminare questo cross cercando il tasuki pattern trading (upside e downside). La eccessiva forza del franco sta finendo per avere un effetto importante sulla domanda estera di beni, contraendola.

Attenzione però, perché il franco svizzero sconta anche delle "colpe" non sue. In effetti la valuta elvetica è da sempre considerata un rifugio sicuro da parte degli investitori, e vista la situazione politica che c'è in Europa, c'è poco da stupirsi se il cross EUR/CHF resti un barometro importante del rischio politico che c'è nel vecchio continente. Dopo il primo dibattito presidenziale in Francia e sull’onda dei sondaggi d’opinione che indicano una vittoria di Macron, l’EUR/CHF ha compiuto un rally sull’attenuarsi del rischio politico, e questo ha dato un po' di sollievo al Franco. Ma quanto durerà?

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