Al termine della riunione di politica monetaria di aprile, la Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare nuovamente i tassi di interesse, così come si aspettavano i mercati. Il futuro però rimane ancora incerto.

La decisione della Banca sui tassi di interesse

bceIl board della Eurotower ha votato per abbassare (per la sesta riunione consecutiva) il costo del denaro di 25 punti base. Questa mossa riguarda tutti e tre i suoi tassi di interesse di riferimento. Quello principale scende a 2,40%, quello di deposito scende al 2,25%, mentre quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale viene portato al 2,65%.

Le motivazioni della Eurotower

Per spiegare la propria decisione, la Banca Centrale Europea ha sottolineato che l'inflazione sta tornando in modo sostenibile verso l'obiettivo che è stato prefissato, ossia il 2%. Nella comunicazione ufficiale si legge che il percorso disinflazionistico è "ben avviato" e l'andamento recente rispecchia le attese degli esperti di Francoforte. Sta infatti scendendo sia l'inflazione complessiva che quella di fondo. Anche l'inflazione dei servizi ha segnato una marcata attenuazione negli ultimi mesi.

Il futuro è tutto da scrivere

Tuttavia l'istituto centrale di Francoforte ha precisato che non c'è un particolare percorso sui tassi di interesse che riguarda le sue mosse future, ma ogni decisione verrà presa in base ai dati economici che verranno pubblicati di volta in volta. Tutto questo perché la stessa Eurotower sottolinea che lo scenario economico globale è diventato molto incerto, soprattutto a causa della battaglia commerciale cominciata da Donald Trump, che ha provocato una tempesta sui mercati. Batsa guardare qualsiasi piattaforma online gratis per rendersene conto.

La reazione del mercato

L'esito della riunione della BCE era abbastanza scontato e per questo la reazione dell'Euro è stata blanda. Il cambio tra la moneta unica e il dollaro statunitense è sceso leggermente a quota 1,135 (occhio, se volete negoziare le vaute state attenti alle truffe Forex di operatori non autorizzati). 
Nei giorni scorsi la debolezza del biglietto verde americano aveva spinto il rapporto tra le due valute vicino quota 1,14, sui massimi di tre anni. Ciò si è verificato soprattutto per la fuga in corso dagli asset a stelle e strisce, per via dei timori che le politiche di Donald Trump possano innescare una brusca recessione dell'economia americana.

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