Nei giorni 8 e 9 giugno si terrà la votazione per i 5 referendum abrogativi che riguardano lavoro e cittadinanza. Leggendo commenti sui social è evidente come ci sia MOLTA confusione su cosa sia un Referendum e quale siano i fini ultimi in particolare legati alla prossima votazione di giugno.
Cercheremo di fare un po’ di chiarezza andando brevemente ad esaminare punto per punto quali siano i temi di ciascun quesito e per cosa si vota:
Quesito 1 (scheda verde chiaro): Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione
Volete voi l’abrogazione del d.lgs. 4 marzo 2015, n. 23, come modificato dal d.l. 12 luglio 2018, n. 87, convertito
con modificazioni dalla L. 9 agosto 2018, n. 96, dalla sentenza della Corte costituzionale 26 settembre 2018, n. 194,
dalla legge 30 dicembre 2018, n. 145; dal d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, dal d.l. 8 aprile 2020, n. 23, convertito con
modificazioni dalla L. 5 giugno 2020, n. 40; dalla sentenza della Corte costituzionale 24 giugno 2020, n. 150; dal d.l.
24 agosto 2021, n. 118, convertito con modificazioni dalla L. 21 ottobre 2021, n. 147; dal d.l. 30 aprile 2022, n. 36,
convertito con modificazioni dalla L. 29 giugno 2022, n. 79 (in G.U. 29/06/2022, n. 150); dalla sentenza della Corte
costituzionale 23 gennaio 2024, n. 22; dalla sentenza della Corte costituzionale del 4 giugno 2024, n. 128, recante
“Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge
10 dicembre 2014, n. 183” nella sua interezza?
Con questo quesito si propone l’abrogazione di uno dei decreti del Jobs act che riguarda il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, introdotto dal Jobs Act. L’obiettivo è ripristinare la possibilità di reintegrazione del lavoratore nel suo posto di lavoro, in tutti i casi di licenziamento illegittimo. Votare SI per l’abrogazione, No per mantenere le cose come sono.
Quesito 2 (scheda arancione): Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale
Volete voi l’abrogazione dell’articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604, recante “Norme sui licenziamenti
individuali”, come sostituito dall’art. 2, comma 3, della legge 11 maggio 1990, n. 108, limitatamente alle parole:
“compreso tra un”, alle parole “ed un massimo di 6” e alle parole “La misura massima della predetta indennità
può essere maggiorata fino a 10 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai dieci anni e fino
a 14 mensilità per il prestatore di lavoro con anzianità superiore ai venti anni, se dipendenti da datore di lavoro
che occupa più di quindici prestatori di lavoro.”?
Con questo quesito si propone di eliminare il tetto massimo all’indennità per licenziamenti illegittimi nelle aziende con meno di 15 dipendenti, consentendo al giudice di determinare l’importo senza limiti predefiniti .
Quesito 3 (scheda grigia): Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi
Volete voi che sia abrogato il d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, avente ad oggetto “Disciplina organica dei
contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge
10 dicembre 2014, n. 183” limitatamente alle seguenti parti: Articolo 19, comma 1, limitatamente alle parole “non
superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque”, alle parole “in presenza di
almeno una delle seguenti condizioni”, alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi
applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e
produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b-bis)”; comma 1-bis, limitatamente alle parole “di durata
superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4,
limitatamente alle parole “, in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici
mesi”; Articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?
Con questo quesito si propone l’abrogazione di alcune norme contenute nel Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che regolano la possibilità di instaurare contratti a tempo determinato e le condizioni per le proroghe e i rinnovi
Quesito 4 (scheda rosso rubino): Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione
Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, in tema di “Obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di
somministrazione”, di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge
3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato
dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69,
convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021,
n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni
del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese
appaltatrici o subappaltatrici.”?
Con questo quesito si chiede l’abrogazione della norma che esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore, per gli infortuni sul lavoro derivanti da rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici .
Quesito 5 (scheda gialla): Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana
Volete voi abrogare l’articolo 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano”
e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che
risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante
“Nuove norme sulla cittadinanza”?
Con questo quesito si propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana .
Una piccola riflessione personale: aldilà di quali siano i “credo” politici di ognuno i noi, sono poche le occasioni per dare la nostra opinione e cambiare le cose, magari in meglio. Sentir dichiarare dalle più alte cariche dello stato che bisogna boicottare il voto e, magari, andare al mare (!) non è certo uno spettacolo degno di una Repubblica. Non avendo nulla di da dire di buono in merito a certe affermazioni preferisco non commentare.
Il mio augurio è che molti di noi partecipino democraticamente al voto, indicando la propria preferenza su ognuno dei 5 quesiti proposti. Questo NON è un voto politico bensì, un voto di civiltà.
Buon voto a tutti!

Se il dito punta la luna lo stolto guarda il dito! Non fermarti mai alle apparenze, punta alla sostanza!