La British Airways e l’olandese Klm hanno cancellato alcuni voli verso il Regno Unito.
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I timori dei piloti: “Servono piani più seri”

COPENAGHEN – Le ceneri del vulcano più grande d’Islanda cominciano a diffondersi
anche nel resto d’Europa. E il rischio che si ricrei il caos dei voli provocato lo scorso anno
dall’Eyjafjallajokull si fa di ora in ora più concreto. In realtà, se un anno fa le ceneri espulse dall’impronunciabile
vulcano copriorono due terzi del continente, costringendo le compagnie aeree a cancellare 100.000
voli e provocando oltre 2,5 miliardi di euro di danni per il blocco del traffico aereo, questa volta la situazione
dovrebbe essere meglio gestibile. Intanto, però, la British Airways ha cancellato i suoi voli di domattina in partenza
da Londra e diretti in Scozia. Lo stesso ha fatto l’olandese Klm per i voli verso il nord del Regno Unito. Mentre l’aeroporto internazionale
di Reykjavik-Keflavik, il principale dell’Islanda, chiuso da ieri per l’eruzione, è stato riaperto al traffico alle 18 (le 20 ora italiana). La portavoce dell’autorità aeroportuale islandese (Isavia),
Hjordis Gudmunsdottir, ha confermato la riapertura nelle prossime ore “di tutti e quattro gli aeroporti internazionali del Paese.

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