Conobbi Graziella alla fine degli anni ’80. Mecenate, collezionista e organizzatrice di mostre era una donna bellissima e coltissima. Di lei si erano innamorati molti uomini famosi. Addirittura per lei Ricciardi e Cesareo avevano scritto “Luna Caprese”.
![](https://i0.wp.com/www.scatolepiene.it/wp-content/uploads/2021/01/Graziella-Lonardi-Buontempo-foto-Augusto-De-Luca.jpg?resize=975%2C970&ssl=1)
Amica di artisti come Warhol, Rauschenberg, Beuys, Twombly, viveva tra Napoli, Capri e successivamente Roma in uno splendido appartamento a Palazzo Taverna. In quel meraviglioso palazzo gestiva anche uno spazio dedicato alle mostre: gli Incontri Internazionali d’Arte, che aveva come presidente Alberto Moravia; un luogo CULT dove nel 1988 ho avuto il privilegio di esporre i miei lavori. Spesso Graziella mi ospitava nella sua stupenda villa di Capri dove c’era un via vai di attori, giornalisti e intellettuali e dove le ho fatto anche diversi ritratti, ma non questo che pubblico qui e che credo sia uno dei più riusciti.
![](https://i0.wp.com/www.scatolepiene.it/wp-content/uploads/2021/01/Alla-mia-mostra-Graziella-Lonardi-Buontempo-Augusto-De-Luca-Pupella-Maggio-Lina-Mangiacapre.jpg?resize=873%2C949&ssl=1)
Quella mattina avevo con me la fotocamera ed ero andato dal mio editore vicino piazza Navona. Trovandomi non lontano da casa di Graziella le telefonai e mi autoinvitai a pranzo.
Era sempre felicissima di avere la compagnia di qualche amico che le facesse una sorpresa.
Ricordo ancora che non avendola avvisata prima, dovetti accontentarmi di un panino col prosciutto e un bicchiere di buon vino. Poi cominciammo a discutere di arte e Graziella mi parlò di alcuni suoi progetti e delle difficoltà che aveva; era un po’ arrabbiata con le istituzioni che erano latitanti. Allora io per distrarla, indicando la mia fotocamera le dissi scherzando: “ta vuo’ fà fà na foto ?” e lei inaspettatamente con un’espressione divertita mi rispose subito di si.
La sua casa era piena di opere sia antiche che moderne e in una stanza c’era un lavoro di Giulio Paolini intitolato MIMESI: due calchi in gesso bianchi uno di fronte all’altro. Io decisi di sfruttarli contrapponendo la bellezza di quella classicità con quella di Graziella e scattai. Successivamente, al momento dello sviluppo in camera oscura, solarizzai parzialmente la stampa modificando i bianchi in grigio argento. In realtà nella stampa positiva le zone solarizzate risultano negative. Per ottenere questo risultato basta esporre alla luce per pochi secondi, quando ancora la carta fotografica é nell’acido di sviluppo, la parte dell’immagine da solarizzare.
Quando dopo qualche giorno le mostrai la foto, Graziella fu molto colpita dal risultato finale di questa manipolazione e abbracciandomi con affetto mi disse sorridendo: “sei un artista”.
Talvolta le foto non programmate sono quelle che riescono meglio.
Augusto De Luca
![Rachele De Martino](https://i0.wp.com/www.scatolepiene.it/wp-content/uploads/2020/12/scatty.png?resize=100%2C100&ssl=1)