La «bancarotta» tecnica, l’impossibilità di far fronte ai pagamenti, è stata evitata in extremis, il presidente Obama si avvia a firmare un piano finanziario di «lacrime e sangue», con tagli verticali da 2.800 miliardi di dollari che cambieranno il futuro dell’America e degli americani. In modo pesante. Obama ha dovuto ingoiare il rospo, ha dovuto accettare il «budget» che è quello predisposto dal leader repubblicano John Boehner, lo speaker del Congresso, con alcuni aggiustamenti soft che daranno alla sua amministrazione un po’ di respiro. Tagli verticali di 4 mesi e da subito per quasi mille miliardi di dollari (mentre Boehner giorni fa ne chiedeva «appena» per 917). Ma alla fine, dopo il giorno del Ringraziamento, ossia il 25 novembre, una commissione bipartisan dovrà predisporre ulteriori decurtazioni fino alla cifra di 1.800 miliardi. Una manovra incredibile, anche per la più grande economia al mondo. Sacrifici per tutti che mai il governo americano aveva chiesto nella sua storia.

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