Raccontare la storia dell’uomo, la sua evoluzione e quei percorsi che lo hanno reso la migliore delle tecnologie del pianeta. I processi di crescita, la sua maturazione e le varie rivoluzioni sociali, emotive e tecnologiche, questo e molto altro è quello che Human 4.0 la tecnologia per Servizio, da basso verso l’alto (La Rondine), l’ultima opera di Luigi Puccio, si prende l’arduo compito di raccontare e far capire.

Al lettore vengono offerti strumenti e possibilità, per comprendere al meglio quei processi evolutivi e per provare a intuire il domani che verrà. Trovare una risposta non è necessaria, ma provare a capire i cambiamenti futuri potrà essere un gioco divertente.

Inoltre, con un calendario in costante aggiornamento, Luigi Puccio sarà presente al Salone del Libro di Torino, nello stand della regione Calabria, padiglione OVAL.

Partiamo dalla tua partecipazione al Salone del Libro di quest’anno. Una bella emozione e un grande riconoscimento.

Per me sarà la seconda partecipazione al Salone del Libro di Torino, ma sarà sempre una grande emozione. Anche perché nella mia precedente partecipazione andavo con l’incoscienza della mia prima volta. Quest’anno, invece, andrò con una consapevolezza diversa, anche perché parteciperò con una casa editrice importante La Rondine e nello stand della mia regione, la Calabria.

Una seconda partecipazione che ti vedrà presentare un libro che deriva dai tuoi studi più umanistici. Ma che tipo di pubblico ti aspetti di incontrare?

Nella mia prima partecipazione venne qualche amico e incontrai diversi curiosi. Questa volta, visto anche questa svolta più umanistica, sono convinto di trovare un pubblico attento, ma sempre curioso. Infatti, questo mi crea anche una bella ansietta. Sarà quindi per me una bella responsabilità, ma anche una grande carica per presentare questo libro in un evento così importante. Io mi sento molto motivato perché sono cose in cui credo.

Tornando al tuo libro, uno dei capitoli più curiosi è l’ottavo, quello su “Economia, diritto e ambiente. Cosa sta cambiando”, dove tratti l’economia circolare e in particolare hai deciso di trattare il concetto del riciclo. Come mai questa scelta?

È un argomento importantissimo ancora oggi. Anche perché tutto è circolare, dalla natura all’uomo. La storia è ciclica e il tema del riciclo è fondamentale perché presuppone un’educazione di riutilizzo alla base. Educazione del singolo e della collettività. Il mio, non vuole essere un discorso legato al semplice riciclo perché giusto da fare, ma dove vado a presentare un discorso ben più amplio. Insomma è una tematica sociale che va oltre il singolo tema. Il mio intento è di raccontare l’uomo che spera di diventare migliore per aspirare ad una vocazione più alta e al salto di coscienza che questo mondo richiede.

Tu definisci la circolarità come: “I principi guida della natura”. Tuttavia è possibile dire che l’uomo è riuscito a piegare anche questi principi guida e assecondandoli ai propri bisogni?

Sicuramente sì, ma basta pensare a quello che è successo a Dubai. Si abusa dell’ambiente in cui si vive e così ti ritrovi tutti quei danni ambientali. Se la terra perde la sua ciclicità, i danni possono essere irreversibili. Anche perché la natura continuerà anche senza di noi. Noi siamo passeggeri, non il pianeta.

In un altro capitolo, parli del diritto che “Muta a seconda dell’evoluzione dell’uomo”. Possiamo dire quindi che il Diritto, come l’essere umano cresce e amplia i suoi poteri?

Certamente! Il Diritto muta perché ci sono nuove esigenze e nuove richieste. Muta all’evolversi della società. I social ad esempio, non hanno ancora regolamentazione, anche se si grida a questo. La giustizia è una macchina grande e che spesso va a rilento. Spesso ci lamentiamo di questa lentezza, ma forse è il tempo che ci vuole per capire cosa si ha di fronte. Tuttavia, la definizione di giustizia è così astratta che forse non è neanche di questo mondo e quindi è normale che ci voglia tanto tempo per aggiornare il Diritto e renderlo attuale e coerente.

Nel tuo libro si fa grande riferimento alla crescita tecnologica/informatica e all’utilizzo dei Big Data. In questa fase, che tu definisci come la quarta rivoluzione industriale. Possiamo dire che la vera ricchezza è l’informazione e l’utilizzo di dati sensibili?

Sì è così! Chi ha in mano una grande quantità di informazione ha il potere. Oggi, la conoscenza è la nuova ricchezza. Una grande quantità di dati, gestiti da poche persone, possono portare ad aspetti molto negativi. I dati e l’informazione sono il nuovo oro.

Ritornando alla tua partecipazione al Salone del Libro di Torino, vuoi fare un appello affinché vengano a trovarti?

In un momento storico di grande confusione e di eccesso di informazioni e sovraesposizioni mediatiche, ho scritto Human 4.0 perché bisogna ritrovare quei principi che hanno caratterizzato e costruito la nostra società. In questo libro, invito tutti quelli che, senza giri di parole, sono alla ricerca di una via di uscita da questa confusione e da questo bombardamento di notizie. La mia partecipazione al Salone del Libro, sarà un bel momento di confronto, di scambio di idee e di curiosità. Il mio invito quindi è di partecipare, perché vi aspetto numerosi!

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