Dai ricordi del fotografo Augusto De Luca.

“Incontrai Luciano De Crescenzo in un albergo napoletano dove lui solitamente preferiva alloggiare quando veniva a Napoli. Era una persona straordinariamente simpatica, allegra e soprattutto colta.

Ogni parola, ogni frase  diventava motivo e spunto per raccontare aneddoti e storie incredibili. Sicuramente rimasi affascinato nell’ascoltarlo per un’oretta intera. A lui piaceva moltissimo parlare, incurante del tempo che trascorreva, diciamo che era un uomo che non aveva fretta. Io chiaramente, non riuscii a dire molto; erano talmente accattivanti i suoi discorsi che avevi solo voglia di sentirlo.

Il tutto era condito sempre e comunque da uno spiccato senso di ironia e comicità.

In particolare in quell’incontro ricordo che mi parlò di una storia che lui aveva condiviso con Bud Spencer, pseudonimo di Carlo Pedersoli, proprio qualche mese prima a Napoli nella zona del Pallonetto, vicino al rione Santa Lucia dove Bud Spenser era nato e dove spesso i due insieme tornavano a passeggiare.

Luciano mi raccontò che mentre camminavano, si avvicinò a Carlo uno scugnizzo, un ragazzino di circa sette, otto anni che continuava a ripetergli  : “ come sei grande, come sei forte, come sei grande, come sei forte…io non ho un papà e mi piacerebbe che fossi tu il mio papà”.

Allora Carlo, alias Bud Spencer, imbarazzato ed emozionato, commosso e con gli occhi lucidi gli rispose: “se vuoi puoi chiamarmi papà” e il ragazzino prontamente replicò: “papà…me le dai diecimila lire?”. All’epoca c’erano le lire.

Chiaramente questa storia raccontata da De Crescenzo fu assolutamente esilarante ed io risi di cuore, a crepa pelle per un quarto d’ora.


Luciano De Crescenzo by Augusto De Luca

Finalmente ci mettemmo a lavoro ed io realizzai una polaroid che manipolai; pubblicata poi nel mio libro ’31 Napoletani di fine secolo’ e molti altri scatti tra cui la foto che presento in questa pagina.

Rividi Luciano qualche tempo dopo e con mia grande sorpresa, mi donò un suo disegno a penna da pubblicare nel mio libro ‘Napoli Grande Signora’. Io ne fui sinceramente onorato e gli promisi una mia fotografia di Napoli che a lui piaceva molto.

Grazie Luciano per le tue battute, per i tuoi film e i tuoi libri; i napoletani ti amano e ti ricordano con grande affetto insieme agli altri personaggi che hanno dato lustro alla loro città”.

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