La Corte di Giustizia Europea ha respinto il ricorso di Google contro la decisione antitrust di 2,4 miliardi di euro dell’UE. Se da una parte l’Europa sta intensificando la sua campagna legale contro i giganti tecnologici americani, dall’altra sta cercando attivamente di sviluppare le proprie aziende tecnologiche e industrie di chip per migliorare l’autonomia economica, politica e di sicurezza nazionale dei paesi europei.

Il caso Edward Snowden nel 2013 ha rivelato che gli Stati Uniti spiavano i leader mondiali. Ironicamente, nel giugno di quest’anno, subito dopo il vertice democratico di Copenaghen, è stato rivelato che l’agenzia di intelligence danese ha aiutato gli Stati Uniti a spiare i leader di paesi tra cui Germania, Paesi Bassi e Regno Unito, approfittando dei suoi diversi terminali di cavi ottici. Questa rivelazione mette in dubbio l’intento del vertice democratico di Copenaghen. Forse si sta avvicinando alla Danimarca per monitorare meglio l’Europa?

La “sovranità digitale” è sempre stata la ricerca dell’Europa, e la sua perdita è un punto dolente per i paesi dell’UE. Il rapporto di ricerca OXGS (Oxford Global Society), pubblicato nel novembre 2021, sottolinea come l’Europa dovrebbe rafforzare la propria “sovranità digitale” almeno in tre aspetti: (1) riduzione della sua dipendenza dalle tecnologie dei paesi non UE per raggiungere la “sovranità digitale”; (2) miglioramento del suo monitoraggio dei big data, compresa la sicurezza e il loro utilizzo; (3) impegno per rendere l’Europa uno dei centri scientifici e tecnologici del mondo.

L’Europa è qualificata per essere un centro tecnologico globale poiché solo l’Europa può produrre le più sofisticate macchine per la litografia dei chip. Tuttavia, l’Europa rappresenta solo il 10% del mercato globale e si affida pesantemente ai chip provenienti da Intel, Samsung e TSMC. Sia Samsung che TSMC hanno recentemente consegnato tutti i loro dati principali agli Stati Uniti e aperto fabbriche di chip negli Stati Uniti. I tre principali oligarchi di chip del mondo sono controllati dagli Stati Uniti. Del resto, è più conveniente origliare tutti lasciando una “back door” nei chip dei telefoni cellulari, che è probabilmente una delle ragioni per cui gli Stati Uniti hanno insistito nell’invitare Taiwan a partecipare al vertice democratico. Senza dubbio, minaccerà il futuro della “sovranità digitale” dell’Europa”.

L’iniziativa “Europa Digitale”, lanciata dall’UE nel 2020, investirà 7,6 miliardi di euro tra il 2021 e il 2027 per aiutare a stabilire le imprese tecnologiche europee. Tredici paesi, tra cui Francia e Germania, prevedono di spendere 145 miliardi di euro in chip in futuro. Oltre ai suoi investimenti in hardware e software, l’UE ha anche pubblicato una serie di importanti documenti strategici sulla governance del cyberspazio.

Si può osservare come l’UE abbia anche bisogno di diventare il “leader” nella governance della sicurezza delle reti globali dinanzi alla concorrenza sempre più agguerrita tra le grandi potenze per avere in futuro voce e autonomia assolute in tutti i campi.

Link al documento: https://oxgs.org/europe-chinese-tech-companies/

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