Nel giorno in cui anche la Bank of England decide di alzare i tassi di interesse di 25 punti base, allineandosi così a FED e BCE, i mercati europei chiudono a tinte miste.
Gli investitori non riescono a interpretare con certezza quali mosse faranno in futuro le banche centrali, mentre i timori arrivano dalla crisi del debito USA e dal riaffiorare di problemi per le banche regionali statunitensi. Intanto continua la stagione delle trimestrali.
Il bilancio della giornata degli investitori
Dopo una seduta intensa, gli investitori di Milano hanno fatto soprattutto vendite. Il principale listino milanese, il FTSE Mib, chiude infatti in calo dello 0,61% a quota 27.098 punti. L’indice continua così la scia ribassista rappresentata da tre cali consecutivi.
Cala anche il FTSE Italia All-Share, sulla parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,15%); poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,25%).
Nel resto d’Europa il bilancio è a tinte miste. Va in discesa il DAX di Francoforte (-0,39%) così come il listino di Londra (-0,14%). Gli investitori invece fanno acquisti a Parigi (+0,28%).
I numeri di Milano
A Piazza Affari il maggior peso del settore bancario (in difficoltà) e di grandi titoli come Eni ed Enel (deboli) finisce per penalizzare tutto il listino.
Il titolo migliore del giorno è Hera, +3,27%, ma brilla anche un’altra utility come Interpump (+3,04%).
Come vediamo su Pocket Option Italia, gli investitori vendono soprattutto Iveco, -6,02%, ma anche i titoli energetici come Saipem (-3,9%) ed Eni (-1,8%).
Scende Mediobanca, -2,75%, così come Tim (-2,3%) all’indomani dei conti e delle tensioni in cda sulla governance.
Gli altri mercati
Ribasso forte sul cambio Euro-Dollaro, che scende verso 1,09 disegnando una candela inverted hammer trading. Prevale la cautela sull’oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,62%. Giornata negativa per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 71,78 dollari per barile, in calo dell’1,08%.
