Ha preso il volo, il titolo di Enel questa mattina a Piazza Affari. Grazie ad un report pubblicato da Goldman Sachs, è stato messo al centro dell'interesse degli investitori. Il colosso americano ha infatti rivisto le raccomandazioni sui principali stocks europei legati all'energia. Nell'ambito di questa revisione, il titolo della società italiana è stato portato da "neutral" a "buy". In sostanza: chi lo compra fa bene. Secondo GS, infatti, le prospettive di Enel sono buone.

enel-titolo-quotazioneIl mercato ha chiaramente reagito subito all'indicazione, con un grosso volume di acquisti.

Il titolo Enel è così balzato dell'1,94%. Anche chi ha investito in opzioni binarie sul titolo ha fatto un bel colpo. (se utilizzate il broker OptionFair, la recensione e le opinioni le trovate qui).

Le motivazioni della previsione su Enel

Goldman Sachs ha incluso Enel anche nella "Conviction list". Secondo la banca d'affari americana, il nuovo target price di Enel è salito a 5,30 euro, mentre il valore precedente era appena 3,80 euro. Secondo gli analisti, l'utile per azione Enel è destinato a salire di circa il 4% fino al 2021, mentre in un'ottica più ottimista, il tasso potrebbe essere anche di un +7% al 2025.

Le motivazioni che hanno spinto il broker americano a questa revisione sono da ricercare nel passaggio verso un'economia a basse emissioni. Questo processo sta coinvolgendo tutti gli operatori europei dell'industria delle utility. L'adeguamento delle infrastrutture e un forte controllo dei costi, secondo Goldman Sachs potrebbe spingere il comparto energetico ad uscire da una situazione complicata che ormai dura da diversi anni.

Enel e il giudizio di UBS

La spinta che Enel ha ricevuto dagli USA non è la sola. a questa si aggiunge infatti anche la promozione ricevuta dagli esperti di UBS, che in un loro report sulle prospettive di crescita delle utility companies europee, hanno proprio previsto buone prospettive per l'azienda italiana. Secondo UBS le condizioni favorevoli prodotte dai bassi tassi d’interesse, permetteranno alle società europee del settore, di emettere obbligazioni a un costo molto basso, probabilmente dimezzato rispetto all’attuale costo medio del debito.

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