Si vedono timidi spiragli di cambiamento di rotta da parte della Banca centrale del Giappone, che finora è stata l’unico grande istituto a rimanere sempre fermo su una politica accomodante. Da gennaio 2016 infatti il tasso di interesse principale è bloccato a -0,1%.
Il Giappone e la banca centrale
Il governatore della Banca centrale – Haruhiko Kuroda – ha però accennato alla possibilità che si vada ad aggiustare la politica di controllo della curva dei rendimenti ‘se si vedrà il raggiungimento del nostro obiettivo di inflazione del 2%‘. Siccome le previsioni di inflazione per il 2022 sono state alzate al 2,9%, cresce la possibilità che la banca vada a cancellare i tassi negativi.
Appena pochi giorni fa infatti, la BoJ ha mantenuto il suo tasso di interesse chiave a breve termine a -0,1% e quello per i rendimenti obbligazionari a 10 anni intorno allo 0%. Si trovano su quel livello ormai da diversi anni.
Divergenza e problemi
La politica monetaria della banca centrale giapponese ha creato brusche conseguenze all’economia nipponica. Infatti ha reso ampissima la divergenza rispetto alla FED, che negli ultimi mesi ha alzato ripetutamente i tassi. Questo forte divario ha penalizzato lo yen giapponese, che era arrivato a toccare anche quota 151,94 lo scorso 21 ottobre, minimo di 32 anni, con il Market facilitation index indicatore che evidenziava la debolezza dello Yen.
Tale svalutazione ha preoccupato il ministro delle finanze Shunichi Suzuki, poiché aumenta il costo della vita attraverso fatture di importazione più elevate. La dipendenza del Giappone dalle merci straniere ha messo sotto pressione lo yen, poiché le imprese sono costrette ad acquistare ancora più dollari per regolare le importazioni.
Spese ingenti per evitare il crollo
Nel corso dell’ultimo mese il ministero delle finanze ha speso circa 43 miliardi di dollari per sostenere la sua valuta, ed evitare che sprofondasse ulteriormente. Ma chi fa trading con paypal broker sa che la pressione sulla valuta giapponese è rimasta alta.
Tuttavia, lo yen è rimasto sotto pressione a causa delle anzidette divergenze, poiché la BOJ ha mantenuto la sua politica di tassi di interesse ultra bassi mentre si prevede che la Fed inasprirà ulteriormente per combattere le persistenti pressioni inflazionistiche.