Pochi giorni fa il governo per far approvare il decreto sviluppo, al cui interno era presente la norma che, di fatto, cancellava la possibilità di allargare le graduatorie dei docenti nel triennio 2011-14 in modo da permetterne l’entrata ai precari che sono in possesso di laurea abilitante in Scienza della formazione e dei docenti abilitati e abilitandi in Strumento musicale e didattica della musica, ha pensato bene di porre la fiducia. E così in un batter d’occhio sono saltati 20.000 docenti precari!

20.000 docenti ognuno dei quali con la sua vita, le sue aspirazioni, la sua famiglia, il suo mutuo o il suo affitto da pagare ogni mese, le sue bollette e le sue rate. 20.000 persone che da qualche giorno non sapranno più come vivere o dar da vivere ai propri cari.

20.000 persone che dovranno reinventarsi un lavoro o magari emigrare all’estero nella speranza che lì la loro preparazione valga qualcosa.

Questo è quello che ti accade quando sei un lavoratore precario!!! Nessuna protezione, nessun diritto. Oggi lavori e domani, quando non servi più, non lavori più!

E in Italia sono 4.000.000 i lavoratori precari. 4.000.000 di vite perennemente a rischio cui nessuno pensa seriamente di dare un futuro!

Nessuno tranne NOI! Un gruppo di lavoratori precari che si è stancato di chiedere l’elemosina alla casta degli uomini di partito e ha deciso di creare un movimento politico che abbia come obiettivo principale quello di mandare una sua rappresentanza in Parlamento a cancellare le norme che permettono l’esistenza del precariato.

Unitevi a noi, diventate nostri attivisti e dateci la possibilità di poter agire in favore dei lavoratori precari e in generale di tutto il Paese, prima che questo precipiti in un buco troppo profondo per riuscire a tirarsene fuori.

Grazie per l’attenzione

Lo staff di

Aboliamo il lavoro precario

PS

COMUNICATO IMPORTANTE

dato che per questioni economiche non riusciamo ad organizzare un incontro nazionale in centro Italia che coinvolga tutti gli attivisti e simpatizzanti del nostro movimento, alcuni nostri attivisti del nord-ovest hanno pensato bene di proporre comunque un incontro regionale.

Questo dovrebbe tenersi a Torino tra circa un mese in un giorno festivo (sabato o domenica) in tarda mattinata o nel primo pomeriggio e durare tre/quattro ore. L’incontro sarà principalmente una presentazione del movimento e la spiegazione del progetto che questo si propone e soprattutto un modo per conoscerci tra aderenti/attivisti/simpatizzanti.

Sarà trasmesso via streaming audio video su internet sul nostro sito web (www.aboliamolavoroprecario.it) e sarà aperto anche alle domande degli internauti cui verrà data risposta in sala.

I dettagli per ora mancanti saranno girati via Facebook a tutti gli iscritti dei nostri due gruppi (NUOVO PARTITO CONTRO IL LAVORO PRECARIO), attraverso il nostro sito web e inviati via mail a coloro che sono iscritti nelle nostre mailing list appena i ragazzi di Torino potranno comunicarcelo.

Ovviamente l’incontro non è limitato solo ai Piemontesi ma potranno partecipare tutti coloro che lo vorranno. A fronte di questo, in modo da permettere agli organizzatori di affittare una sala consona, vi chiediamo la cortesia di inviarci un’email ( aboliamolavoroprecario@gmail.com) in cui ci confermate anticipatamente la vostra partecipazione o ci elencate le condizioni (giorno, ora, ecc.) per la vostra partecipazione. E’ importante anche farci sapere se verrete in auto o in treno o con altri mezzi.

Durante l’incontro chi di voi, dopo le presentazioni, vorrà prendere la parola per raccontare la sua esperienza o porre domande in sala o altro potrà farlo. Vi chiediamo solo la cortesia di mandarci un’email in modo che si possa preparare una scaletta che permetta, senza sforamenti di orario, di portare a compimento il programma della giornata.

Questo incontro ovviamente non toglie la possibilità di organizzarne uno simile in Centro Italia o al Sud. Anzi se sarà un successo, cercheremo di spronare i nostri attivisti centro-meridionali in modo che anche loro si adoperino, col nostro aiuto, per organizzare qualcosa di simile nei rispettivi territori.

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