In tempi di ristrettezza economica c’e’ addirittura chi si assicura aumenti di stipendio da 1,7 milioni di euro all’anno di qui all’eternità. A percepirlo, in piena crisi rifiuti, sono i membri del CDA dell’azienda addetta al decoro urbano. Uno dei paradossi purtroppo non inusuali di Napoli. Ad essersi elargiti il regalo di un aumento di 5mila euro mensili sono 13 dirigenti della Napoliservizi, azienda interamente di Palazzo San Giacomo (Municipio di Napoli, ndr). L’aumento che è stato loro accordato – durante l’ultimo mandato della Iervolino – è di quelli che nelle aziende virtuose vanno dati a chi è ritenuto di un certo spessore. E i dirigenti che si sono occupati di decoro urbano hanno percepito quella gratifica a titolo di riconoscimento per il buon lavoro effettuato.

NapoliServizi è una società pubblica nata per occuparsi della pulizia del patrimonio cittadino che fin dalla nascita non piaceva praticamente a nessuno. Ma nel tempo si è gonfiata di assunzioni, nuove competenze e debiti. Nel 2001, quando diventava operativa, aveva 400 dipendenti, tutti ex lavoratori socialmente utili con contratto a tempo determinato. L’anno seguente ne arrivano altri 44, poi la crescita diventa quasi esponenziale, 470 assunzioni nel 2003, nel 2007 altre 500. Nel 2008, l’anno della grande crisi dei rifiuti, il Comune annuncia solenne l’intenzione di dismetterla. Poi ci ripensa e stanzia 50 milioni da mettere a bilancio per ripianarne i debiti. Nessuno si fa domande sulla causa dell’indebitamento di una società così giovane, e per giustificare l’esborso vengono aggiunte nuove competenze come le pratiche di condono, gestione del catasto urbano e dei terreni, la gestione di eventi sportivi e la vigilanza armata nei parchi, attività che richiede altri esborsi e assunzioni, perché molti dipendenti della società hanno qualche precedente penale, come ammettono i sindacati interni, e per legge non possono certo girare con la pistola alla cintura.

Il nuovo sindaco, Luigi de Magistris, e il vice con delega all’Ambiente, Tommaso Sodano, sono letteralmente inferociti. E promettono tabula rasa di Napoliservizi tramite l’accorpamento con Asìa. Non sarà facile e ci potrebbero essere ripercussioni serie nei rapporti col Pd. L’azienda è uno dei pochi fortini democratici sopravvissuti alla rivoluzione arancione e procedere coi tagli potrebbe avvelenare ulteriormente i rapporti con il partito di Bersani, che nei giorni scorsi ha già dovuto incassare la defenestrazione di Antonio Simeone dalla presidenza di Anm, la municipalizzata dei trasporti. Intanto, l’assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo annuncia l’imminente azzeramento del Cda di Napoliservizi. “Questa società – afferma l’assessore – è stata negli anni passati un bubbone clientelare che la giunta de Magistris sta aggredendo con determinazione. Gli aumenti sono scandalosi e dimostrano quanto sia degradato il quadro di quella società. La conduzione aziendale della società ha determinato una serie innumerevole di sprechi, inefficienze ed anche la formazione di spese irregolari, o comunque operate in violazione della convenzione in essere con il Comune, sulle quali occorrerà approfondire l’esame. Per di più, i servizi resi dalla società ai cittadini, in primo luogo la cura del verde, lasciano non poco a desiderare”.

Fonti:  http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/19/napoli-e-sommersa-dai-rifiuti-chi-deve-pulirla-si-aumenta-lo-stipendio/158393/
http://www.napolinotizie.com/news2_163409.html
http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_19/imarisio-rifiuti-napoli_d4af992e-e280-11e0-9b5b-a429ddb6a554.shtml?fr=box_primopiano

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