Mentre sembra ancora molto lontana una possibile pace in Ucraina, dove anzi il livello degli scontri si fa più cruento, la Banca di Russia ha ridotto il tasso di interesse chiave di 100 punti base, portandolo al 20%. Si tratta della prima sforbiciata dopo quasi 3 anni. Una piccola correzione della politica monetaria che comunque non è detto che segni l’inizio di un ciclo sostenibile di riduzione.

Perché tagliare ora il tasso di interesse

banca centrale russiaLa decisione della CBR è stata giustificata dal continuo calo delle pressioni inflazionistiche. A giugno l’indice dei prezzi al consumo ha rallentato al 9,8% su base annua, con indicatori sottostanti che vanno dal 5,5 al 7,5%.

Tuttavia – ha evidenziato il governatore Elvira Nabiullina – l’andamento è ancora disomogeneo tra i diversi segmenti. C’è stato un calo soprattutto per gli articoli non alimentari, grazie l’effetto di una politica monetaria molto restrittiva e anche un rublo più forte (peraltro i segnali forex gratis puntano ancora sulla valuta russa), ma l’inflazione per alimenti e servizi rimane elevata.

Prospettive incerte

Secondo la CBR la situazione attuale è molto instabile, le aspettative di inflazione sono alte in particolare tra le famiglie, e il rischio che l’inflazione salga di nuovo è più forte della possibilità che scenda, soprattutto a causa del potenziale impatto dei cambiamenti fiscali o degli shock esterni.

Per questo motivo la banca centrale ha segnalato che manterrà condizioni monetarie restrittive per un lungo periodo, così da riportare l’inflazione all’obiettivo del 4% entro il 2026. A seconda di come si evolverà la situazione, potrebbe mantenere lo status quo o tagliare cautamente il tasso di 100 punti base alla volta.

Questo approccio molto cauto consentirà alla Russia di evitare un atterraggio duro, ma non un rallentamento dell’economia, visto che la domanda interna, sebbene ancora elevata, si sta gradualmente muovendo verso tassi di crescita più moderati.

Le previsioni economiche indicano un tasso di inflazione tra il 7% e l’8% e una crescita del PIL tra l’1% e il 2% per l’anno in corso, stime sono leggermente meno ottimistiche di quelle del Ministero dell’Economia, che prevede un aumento del PIL del 2,5%.

Il rublo continua a risalire

L’alto livello del tasso di interesse continua intanto favorire la ripresa del rublo russo, che finora quest’anno recuperato circa il 30% rispetto al dollaro (si vedano le quotazioni aggiornate sui broker opzioni binarie No ESMA). Il cambio USDRUB viaggia intorno a 79, in prossimità del minimo di due anni. Tutto questo è favorito anche dalla generale debolezza del dollaro.

Un fattore chiave è stata la conversione di utili esteri russo esportatori, in particolare nel settore del petrolio, che sono richiesti dal governo per il rimpatrio di una parte di loro valuta i ricavi e il cambio di rubli sul mercato interno. Il rublo è stato avvantaggiato anche dalla speranza che le trattative di pace con l’Ucraina possano ottenere qualche risultato.

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