La Banca del Canada ha deciso di porre fine a ottobre al suo programma di allentamento quantitativo, e anticipa i tempi di un possibile rialzo dei tassi di interesse.

Più vicino il rialzo dei tassi di interesse

L’istituto centrale chiude quindi il quantitative easing e passa alla fase di reinvestimento, durante la quale acquisterà titoli del governo esclusivamente per sostituire quelli in scadenza.

Ma la cosa importante è che la Bank of Canada, che nell’ultimo meeting di politica monetaria ha mantenuto il suo tasso overnight allo 0,25%, in linea con le previsioni, è che prevede di lasciare questo livello attuale fino “alla metà del 2022. Finora aveva dato indicazioni che avrebbe mantenuto il tasso di interesse immutato fino alla “seconda metà del l’anno prossimo“. Questo significa che i tempi di una stretta monetaria della BoC si sono avvicinati.

Dollaro CAD e rendimenti in alto

canadaProprio questa virata hawkish, se da un lato ha spinto il rendimento dei titoli di stato canadesi a 10 anni, dall’altra ha rafforzato il dollaro canadese contro quello americano. La valuta nazionale infatti si è rafforzata fino a un massimo di 4 mesi (USDCAD a 1,23), dopo che la BoC ha adottato un tono più aggressivo. Inoltre i segnali opzioni binarie gratis adesso puntano sull’ulteriore crescita del loonie.

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Previsioni su crescita e inflazione

La banca centrale inoltre ha tagliato le previsioni di crescita sia per il 2021 che per il 2022. Al tempo stesso ha ampliato le aspettativa riguardanti l’inflazione.
Circa la crescita, la BoC ritiene che l’economia dovrebbe crescere a un ritmo più lento del 5% quest’anno (nelle previsioni di luglio si ipotizzava il 6%) prima di scendere al 4,25% nel 2022 (in precedenza 4,6%) e 3,75% nel 2023 (in precedenza 3,3%).

Per quel che riguarda l’inflazione, i responsabili della banca centrale canadese hanno invece evidenziato che le principali forze che spingono al rialzo i prezzi, compresi i prezzi più elevati dell’energia e i colli di bottiglia dell’offerta legati alla pandemia, ora sembrano essere più forti e più persistenti del previsto.
L’inflazione CPI rimarrà probabilmente elevata nel prossimo anno e tornerà a circa l’obiettivo del 2% entro la fine del 2022.

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