Nella riunione di politica monetaria di maggio, la Banca Centrale del Messico ha deciso di tagliare nuovamente i tassi di interesse, per stimolare l’economia e vista la discesa dell’inflazione. Si tratta del settimo taglio consecutivo da parte dell’Istituto centro americano.

La scelta sui tassi di interesse

tassi di interesseL’istituto centrale messicano ha tagliato il costo del denaro per 50 punti base, portando così il livello attuale al 8,5%. Secondo il consiglio questa sforbiciata ai tassi di interesse potrebbe essere seguita da altre manovre analoghe, dal momento che il processo di disinflazione consentirà ulteriori interventi, pur mantenendo una posizione restrittiva di politica monetaria.

Tuttavia i responsabili del board sottolineano che il contesto economico attuale è ancora molto incerto, soprattutto per via dei dazi statunitensi (in particolar modo quelli su acciaio alluminio e automobili). Questo potrebbe far nuovamente accelerare al rialzo l’inflazione o aggravare le difficoltà dell’economia. Per questo non escludono alcunché riguardo al futuro.

I numeri sull’inflazione

Il tasso annuo di inflazione ad aprile è stato al 3,93%, in salita rispetto al 3,8% del mese precedente. Tuttavia rimane ancora al di sotto della soglia superiore della fascia obiettivo fissata dalla Banca Centrale, tra il 2% e il 4%. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,33%. Secondo Banxico, l’inflazione dovrebbe convergere verso il punto medio dell’intervallo target (3%) entro il terzo trimestre del 2026.

Sul fronte della crescita economica, gli ultimi dati hanno mostrato che il PIL messicano è cresciuto di 0,2% nel primo quarto dell’anno, dopo una contrazione dello 0,6% nell’ultimo trimestre del 2024. Il nuovo pacchetto di sostegno fiscale (trasferimenti mirati di denaro, sussidi ampliati e sgravi fiscali temporanei per le piccole imprese) è destinato a stimolare ulteriormente la domanda interna.

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La reazione del mercato

Dopo la riunione della banca centrale messicana il peso è scivolato oltre 19.50 rispetto al dollaro, dopo che è stato raggiunto il minimo di 7 mesi a 19,38 ad inizio maggio (si sta formando una candela hanging man trading). Il taglio di 50 punti base ai tassi di interesse erode infatti il vantaggio del rendimento reale del peso, spingendo così alcuni capitali verso il deflusso.

Nel frattempo il biglietto verde è sulla buona strada per chiudere la settimana con un guadagno di circa lo 0,6%. Il sentiment degli investitori è stato sostenuto dalle speranze di una de-escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dalle crescenti aspettative che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse.

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