osteopatia

In Italia si sta diffondendo da circa trent'anni, ma è soprattutto negli ultimi periodi che sta conquistando i consensi delle persone, al punto che si calcola che nel nostro Paese ci siano già 10 milioni di persone che ne abbiano tratto benefici. Il prossimo passo è ottenere un riconoscimento ufficiale che valorizzi le figure di questi professionisti dell'osteopatia.

La tesi del Roi, il primo Registro degli Osteopati d'Italia, che conta oltre 2500 iscrizioni, è interessante: se oggi, in una condizione di mancato riconoscimento della professione, almeno un italiano su tre dichiara di conoscere l'osteopatia e addirittura uno su cinque di essersi sottoposto a una visita specialistica, cosa succederebbe se venisse accolta la richiesta di "ufficializzare" il ruolo di questi professionisti?

Il percorso per diventare osteopata. Al momento, infatti, non esiste un percorso di studi universitario che possa "laureare" in osteopatia, ma la formazione è garantita grazie all'attività di scuole ed enti, come Tcio, una delle principali realtà del territorio italiano associata al Roi, che consente di studiare osteopatia e ottenere anche il Master of Osteopathy e il Master of Science of Osteopathy. Un percorso didattico e formativo cui si accede dopo aver conseguito il diploma di maturità, e che rappresenta la strada per apprendere le basi di questa terapia così delicata. 

Il riconoscimento della professione. Se l'Italia appare ancora "arretrata" sotto questo punto di vista (ma un passo in avanti potrebbe arrivare dall'approvazione del cosiddetto Ddl Lorenzin, fermo alla Camera dei Deputati, che prevede proprio il riconoscimento dell'osteopatia come professione sanitaria), in altri Paesi la situazione è differente: Stati Uniti, ma anche Gran Bretagna, Francia, Canada e Australia hanno già provveduto al riconoscimento, così come la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità.

Pazienti in crescita. In realtà, si ritiene che l’osteopatia sia sbarcata in Italia a metà degli anni ’80, quando le prime società private che hanno intrapreso l’attività formativa, nel tempo, poi, questa pratica medica non convenzionale si è diffusa a macchia d’olio in tutto il territorio nazionale, al punto che, come accennato, si calcola che circa 10 milioni di italiani siano entrati in contatto con un osteopata, anche su consiglio del medico curante, trovando nella maggior parte dei casi un giovamento concreto.

Soddisfazione alta. Infatti, sempre stando alle risposte all'indagine commissionata dal Roi, chi si cura con l'osteopatia si dichiara soddisfatto nel 90% dei casi, dato decisamente più alto sia rispetto ad altre pratiche "alternative", sia ai rimedi della medicina classica e tradizionale.

Cosa cura. I principali effetti positivi di questo trattamento si osservano soprattutto nel contrastare i dolori a muscoli e articolazioni del corpo: questa terapia non convenzionale, infatti, si basa sull'impiego di precise tecniche di manipolazione che consentono di ripristinare il corretto di equilibrio del corpo, garantendo il ritorno alle funzioni regolari e il benessere generale.

Gli interventi dell'osteopata. Tra i più diffusi ambiti di intervento dell'osteopatia dobbiamo citare il trattamento di cervicalgie e lombalgie, ma anche la cura di distorsioni e dolori articolari, nonché il sollievo recato a chi soffre di cefalee ed emicranie; meno nota l'utilità della pratica nel contrastare disfunzioni digestive, respiratorie e viscerali in genere, mentre non è da trascurare il sostegno che l'osteopata può offrire alle donne in stato di gravidanza, dai primi mesi di gestazione fino al parto. 

La filosofia. L'idea di fondo è che il corpo è un insieme di strutture e funzioni strettamente legate tra loro, che necessita dunque di un intervento altrettanto globale; inoltre, l'osteopatia mira a stimolare la capacità di autoregolazione del corpo stesso, eliminando fattori problematici come stress posture scorrette, traumi, movimenti impropri o errori alimentari che limitano la mobilità e minano l'equilibrio funzionale.

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