E' lunga la lista dei contribuenti scovati dalla Guardia di Finanza che hanno omesso o, come da molti dichiarato, "dimenticato" di dichiarare parte e a volte la totalità dei propri redditi al Fisco. Si va da Nord a Sud, da commercianti a liberi professionisti, da albergatori a società di gestione di centri divertimenti.

La Thuile, bari rinomato evade 350mila euro
Tra i casi più eclatanti fatti emergere dalle Fiamme Gialle quello di un noto bar a La Thuile – rinomata località sciistica vicina a Courmayer – che negli ultimi 5 anni non ha dichiarato ricavi per 350mila euro. Lo ha scoperto la Gdf di Aosta dopo alcuni approfondimenti seguiti a un normale controllo sulle ricevute e sugli scontrini fiscali.

Reggio Calabria, pasticceria rinomata non denuncia 400mila euro
Una pasticceria nel centro di Reggio Calabria, apprezzata per le sue specialità dolciarie, che oltre a non aver dichiarato negli ultimi 2 anni, ricavi per 400mila euro, si avvaleva anche di personale "in nero", occupato dietro il bancone del bar o in laboratorio.

Grado, albergatore "dimentica" 500mila euro
Un albergatore di Grado ha omesso di dichiarare oltre mezzo milione di euro di ricavi, incassati dopo il "tutto esaurito" totalizzato dalla sua struttura nelle ultime stagioni estive. "E' stata una dimenticanza", ha riferito l'imprenditore turistico alle Fiamme Gialle di Gorizia che si apprestavano a eseguire i controlli.

Roma, società di capitali non denuncia 3milioni e 600mila euro
Tra i contribuenti più "distratti" figurano anche una società di capitali di Roma che gestisce alcuni teatri di cabaret del quartiere Esquilino (non ha denunciato 3 milioni e 600mila euro di ricavi).

Messina, evasione totale per oltre 30milioni in un macello
A Messina un caso di evasione totale: un centro di macellazione di carni che aveva nascosto al Fisco ricavi per oltre 30 milioni di euro. Ai capi di bestiame venivano applicati marchi di animali di altre stalle già macellati.

Venezia, fotografo non dichiara 200mila euro
I finanzieri di Venezia hanno invece "immortalato" la posizione fiscale di un fotografo di matrimoni: a fronte di oltre 200 servizi matrimoniali e di 100 book fotografici realizzati, l'uomo aveva emesso solo 35 ricevute non dichiarando incassi pari a 200mila euro, sui quali il professionista dello scatto avrebbe dovuto pagare imposte per circa 80mila euro.

 

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