L’assenza della bussola di Wall Street, chiusa per la festività del President’s Day, rende ancora più blandi i movimenti degli investitori in questo periodo di settimane.
I listini chiudono all’insegna della prudenza, dal momento che gli eventi degli ultimi giorni hanno rimesso in ballo ogni possibilità riguardo alle future mosse delle banche centrali.

La giornata degli investitori

investitoriAlla fine della seduta il listino di Milano ha chiuso con una perdita di 0,56% a quota 27597 punti. Sulla stessa linea, cede alle vendite il FTSE Italia All-Share, che chiude a 29.989 punti.
Anche gli investitori degli altri listini continentali si sono mossi per lo più con prudenza. L’indice di Francoforte DAX ha terminato le contrattazioni con un calo dello 0,03%. A Londra invece il FTSE100 chiude in rialzo dello 0,12%. Cali anche per Parigi ed Amsterdam, mentre Madrid è quella col bilancio peggiore di tutte: -0,56%.

I numeri di Milano

Alla fine della giornata gli investitori hanno scambiato un controvalore di titoli pari a 2,85 miliardi di euro, in rialzo rispetto ai 2,77 miliardi di venerdì. I volumi si sono attestati a 1 miliardi di azioni, rispetto ai 0,8 miliardi precedenti.

A Piazza Affari hanno vissuto una giornata positiva i titoli del settore energetico. Investitori hanno infatti comprato Saipem +3,23%, Italgas +0,83% ed Eni +0,35% (occhio all’incrocio delle line dell’indicatore MACD trading).
Negativi di titoli del comparto finanziario. Le maggiori vendite si sono abbattute su Unicredit, -2,85%. Scendono anche Banco BPM -2,47%, Banca Generali -2,47%, Banca Mediolanum -2,18%. Male pure Telecom Italia, -2,71%.

Gli altri mercati

Per quanto riguarda il mercato valutario, l’euro-dollaro è stabile attorno a 1,065 (nessun pericolo di slippage Forex), mentre i mercati stanno scommettendo su un picco del tasso della Banca centrale europea intorno al 3,75% entro la fine dell’estate, in aumento rispetto alle stime intorno al 3,4% di inizio mese.
Stabile la quotazione dell’oro, mentre il petrolio si è mosso al rialzo sull’ottimismo riguardante la ripresa dell’economia cinese.

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