Di notte Tripoli diventa un campo di battaglia. Ogni quartiere è presidiato da bande armate. La capitale libica è una sorta di mosaico di poteri, dove ogni brigata, ogni gruppo, ogni formazione, tiene il controllo d’una zona, e si risente assai se uomini di altre formazioni vengono a ficcarci il naso.

La brigata Zitan, per esempio, ha preso il controllo dell’aeroporto, quelli di Misurata stanno piantati a guardia della banca centrale e del porto, le brigate Tripoli tengono il centro della città, mentre i berberi delle montagne, quelli della brigata Yafran, sono al comando negli altri quartieri del centro.

Martedì la tensione è esplosa, e non è certo la prima volta, quando una brigata di ex combattenti ribelli di Misurata ha cercato di prendere in custodia di alcuni sospetti “criminali” per riportarli nella città costiera. Ne è seguito uno scontro a fuoco che ha ucciso quattro persone e che ha fatto sprofondare la capitale in un nuovo senso di insicurezza.

La Libia rischia di scivolare in una vera e propria guerra civile se non riporta sotto controllo le milizie rivali che hanno riempito il vuoto lasciato dalla caduta di Muammar Gheddafi. Passati oltre due mesi dalla cattura e dalla morte del Colonnello, i nuovi governanti stanno ancora cercando di affermare la propria autorità, mentre i leader delle milizie rifiutano di cedere il controllo dei loro combattenti e di deporre le armi.

“Affrontiamo con severità queste violazioni e mettiamo i libici di fronte a uno scontro militare che non accettiamo, oppure ci dividiamo, e allora sarà guerra civile”, ha detto Mustafa Abdel Jalil, presidente del Consiglio nazionale di transizione.

Le milizie, messe in piedi da decine di diverse città e da diversi gruppi politici, hanno guidato la guerra contro il regime di Gheddafi, col sostegno aereo della Nato, e ora sono riluttanti ad abbandonare il campo. Il Cnt ha iniziato a muoversi per creare una forza di polizia e un esercito che funzionino pienamente e sostituiscano le milizie ma i progressi sono ancora troppo lenti.

Fonte: http://www.loccidentale.it/node/112588

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