Quando si parla di banca di va ad intendere perlomeno due livelli. Il primo livello è quello locale, la filiale della banca, grande o piccola che sia, del nostro paesello e nella quale abbiamo, perlomeno un conto corrente o un libretto di risparmio. Se non avete né l’uno e né l’altro, allora la banca è solo una insegna su un edificio. Scherzo, naturalmente, ma neanche poi troppo. E poi ci sono le banche centrali, la Banca d’Italia, la Federal Reserve Usa e la BCE, che hanno il compito di vigilare, di decidere i tassi d’interesse, di immettere liquidità e si esercitare la moral suasion in ambito finanziario, decisioni che si ripercuotono sull’economia reale. Hanno un loro linguaggio, un gergo tecnico che pochi operatori sono in grado di capire appieno. Una parola come spread era misconosciuta o quasi sino a un lustro fa. Il sito www.bancait.com ha il pregio di condurvi per mano nella finanza e nell’economia, nei meccanismi bancari e interbancari. Da un po’ di tempo a questa parte, complice anche il nuovo atteggiamento di Tsipras e (soprattutto) Varoufakis, è tornata di moda, nell’economia e nella finanza, la parolina Teoria dei Giochi. Già, proprio così, la materia di Russell Crowe quando interpretava John Nash in A beautiful mind. In molti l’hanno tirata in ballo adesso per vedere quale sarà la decisione della UE e chi uscirà rafforzato o meno dal braccio di ferro; oppure su quale sia la strategia ottimale per entrambe. La Teoria dei Giochi può essere utile anche a voi nel negoziare o rifinanziare un mutuo o un prestito. Ma queste cose bisogna conoscerle, e potrete farlo seguendo assiduamente il sito del link sovrascritto. 

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