Chi non ha mai alzato lo sguardo verso il cielo la notte e non si è chiesto il nome di quella o di quell’ altra stella e quale tra le tante è la stella polare e se si vedono i pianeti e altre simili domande? Probabilmente nessuno.
Con una semplice mappa stellare, relativa al proprio emisfero terrestre (ovviamente il nostro è quello boreale) o ancora meglio con un planetario virtuale come ad esempio l’ottimo “Stellarium“, potrete individuare le costellazioni, le stelle, i pianeti e altro ancora per poterli poi riconoscere facilemente nel cielo.
Per rendere più interessante l’osservazione potrete aiutarvi con un piccolo telescopio.
Scegliete un qualsiasi piccolo gruppo di stelle, guardatelo a occhio nudo, col binocolo e poi con un telescopio dotato di un obiettivo di 7,5 cm o più. Noterete un aumento quasi incredibile del numero delle stelle visibili e del loro aspetto. Una stella, che a occhio nudo, sembra essere singola, al telescopio può apparire doppia o addirittura quadrupla. Una piccola zona nebulosa può essere un ammasso formato da centinaia di stelle.

Queste sono alcune delle stelle più luminose, a lato è indicata la magnitudine apparente che indica la sua intensità luminosa vista dalla Terra (più è basso questo valore e più è luminosa):
Sole -26,72
Alfa Canis Majoris (Sirio) -1,4
Alfa Carinae (Canopo) -0,7
Alfa Centauri (Toliman) -0,3
Alfa Bootis (Arturo) -0,1
Alfa Lyrae (Vega) 0,0
Alfa Aurigae (Capella) +0,1
Beta Orionis (Rigel) +0,2
Alfa Canis Minoris(Procione) +0,4
Alfa Eridani (Achernar) +0,5
Beta Centauri (Agena) +0,7
Alfa Orionis (Betelgeuse) +0,7
Alfa Aquilae (Altair) +0,8
Alfa Tauri (Aldebaran) +0,8
Alfa Crucis (Acrux) +0,9
Alfa Scorpii (Antares) +1,0
Alfa Virginis (Spica) +1,0
Alfa Piscis Australis (Fomalhaut) +1,2
Beta Geminorum (Polluce) +1,2
Alfa Cygni (Deneb) +1,3
Beta Crucis (Mimosa) +1,3
Alfa Leonis (Regolo) +1,4
Epsilon Canis Maioris (Adhara) +1,5
Alfa Geminorum (Castore) +1,5
Lamda Scorpii (Shaula) +1,6
Gamma Orionis (Bellatrix) +1,6

I più attenti avranno notato che nell’elenco manca la stella polare (alfa polaris), perchè in effetti non è una delle stelle più luminose del nostro cielo, come molti erroneamente credono, infatti ha una magnitudine di solo 1,97. La Stella Polare è una stella importantissima e tutti sanno perchè: è la stella più vicina al Polo Nord celeste e quindi non cambiando mai la sua posizione in cielo con lo scorrere della notte, ne indica la direzione.

Come individuarla? E’ la stella più luminosa della costellazione dell’Orsa Minore.
Già gli antichi fenici usavano la Stella Polare per orientarsi su mare e chiamavano questa costellazione “la coda del cane”; presso i mongoli era chiamata la “Stella Calamita” volendo significare che era la costellazione verso cui puntava l’ago magnetico della bussola.
Stranamente, presso i Greci questa costellazione non era molto considerata, tanto è vero che, si dice, essa fu introdotta da Talete nel 600 a.C. e fu legata al mito dell’Orsa Maggiore (veniva identificata con Arcade, il figlio di Callisto).
Invece, nelle leggende degli indiani d’America l’Orsa Minore era ben conosciuta: si credeva che essa ebbe origine quando un gruppo di guerrieri si perse nella foresta e, in risposta alle loro preghiere per essere guidati, apparve in visione una fanciulla che indicò loro la Stella Polare con il cui aiuto riuscirono a ritornare finalmente a casa. Come ricompensa essi la posero in cielo dove sarebbe stata sempre vista come la guida verso il Polo ed il Nord vero.

Le Galassie sono visibili ad occhio nudo?
Dall’Italia è possibile osservare abbastanza facilmente la Galassia di Andromeda, nella costellazione di Andromeda, visibile in estate ed autunno. Con i suoi due milioni di anni luce di distanza è l’oggetto in assoluto più lontano che si possa osservare ad occhio nudo: la luce che ci raggiunge partì 2 milioni di anni fa!
L’altra galassia osservabile ad occhio nudo dalle nostre latitudini è M33, nella costellazione del Triangolo, vicina ad Andromeda. E’ una bellissima galassia a spirale, ma è molto più debole di quella di Andromeda. Per osservarla è quindi necessario un cielo assolutamente perfetto: buio e terso.
Ovviamente un binocolo renderà più agevole l’osservazione!
Per gli abitanti dell’emisfero australe è invece possibile godere della vista di altre due galassie, distanti meno di 200.000 anni luce: le due Nubi di Magellano.

La Via Lattea?
Una delle regioni celesti più ricca di stelle è la Via Lattea. In una notte scura e limpida, lontano dalle luci urbane, parti della Via Lattea sembrano nuvole. Questa apparente concentrazione di stelle è dovuta alla prospettiva. La nostra galassia, che ha un diametro di circa 100.000 anni luce, ha la forma di una lente biconvessa, sottile ai bordi e più spessa al centro; il sistema solare si trova a circa 30.000 anni luce dal centro. Quando un osservatore sulla Terra guarda verso la Via Lattea, guarda di conseguenza verso il bordo della nostra Galassia.

E i Pianeti del nostro sistema solare?
I pianeti del sistema solare, secondo le ultime definizioni fornite dall’Unione Astronomica Internazionale, sono 8: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. A questi corpi maggiori se ne aggiungono altri minori, posti soprattutto nella fascia al di là del pianeta Nettuno: questi oggetti, chiamati oggetti transnettuniani, sono dei corpi il cui aspetto è simile a quello di un pianeta, ma la loro massa è molto ridotta; l’oggetto transnettuniano più grande conosciuto è Sedna, mentre quello più interno, nonché il più noto, è Plutone, una volta considerato il nono pianeta ed ora “declassato” al rango di pianeta nano.
Ad occhio nudo sono visibili dalla Terra soltanto Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, più Urano, sebbene sia al limite della visibilità.

Come riconoscerli nel cielo e distinguerli dalle stelle?
In linea di massima si tende a dire che “un pianeta brilla di luce fissa”: si tratta di un suggerimento molto valido, e la spiegazione risiede nel fatto che mentre le stelle appaiono tremule perché brillano “di emissione”, i pianeti appaiono fissi perché brillano “di riflessione”, ossia riflettendo la luce emessa dal Sole; tuttavia, se le condizioni meteorologiche non sono ottimali, ad esempio in caso di turbolenze atmosferiche, tutti i puntini del cielo, indistintamente, appaiono “tremuli”.

Mercurio è il primo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e il più piccolo in dimensioni con un diametro inferiore alla metà di quello terrestre.
Essendo il pianeta più interno, è quello che si può osservare di meno; si può notare soltanto o nella luce rossastra del crepuscolo, verso ovest, o nel chiarore diffuso dell’aurora, verso est.
La sua rapida velocità orbitale, di appena 88 giorni, fa sì che sia osservabile solo per pochi giorni consecutivi, prima che sparisca nel chiarore del giorno o sotto l’orizzonte serale.
La sua luminosità apparente può raggiungere la magnitudine -0,4, ossia può diventare più luminoso della gran parte delle stelle; il suo colore caratteristico è un arancione molto intenso. Ad un’ora dal tramonto non è mai osservabile.

Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole. Con l’eccezione della Luna, è l’oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, raggiungendo una magnitudine apparente di -4.6, più di ogni altra Stella o Pianeta. Venere raggiunge la sua massima brillantezza poco prima dell’alba o poco dopo il tramonto, e per questa ragione è spesso chiamata la “Stella del Mattino” o la “Stella della Sera”.
Brilla nel cielo con una luce nettamente biancastra ed essendo un pianeta interno (cioè più vicino al Sole rispetto alla Terra) come Mercurio, è possibile osservarlo solo o poco prima dell’alba, in direzione est, o poco dopo il tramonto, in direzione ovest, fino ad un massimo di due ore dopo che il Sole è tramontato.

Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole. Il colore che più si tende ad associare al pianeta Marte è il rosso vivo ed in effetti, quando questo pianeta è visibile nel cielo notturno, brilla con un intenso colore rosso o rosso-arancio. Marte si trova più esternamente rispetto alla Terra ed è pertanto possibile che si possa osservare durante tutta la notte e in posizioni lontane dall’est e dall’ovest, come pure molto in alto nel cielo.

Giove è il quinto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole, nonché il pianeta più massiccio del sistema: ha infatti una massa 2,468 superiore a quella di tutti gli altri pianeti messi insieme. Giove appare ad occhio nudo come un oggetto molto brillante e dal colore biancastro o quasi color panna; essendo un pianeta esterno rispetto alla Terra, è possibile che si possa osservare durante tutta la notte e in posizioni lontane dall’est e dall’ovest, come pure molto in alto nel cielo. Giove come Saturno è un pianeta lento, ossia che si muove molto lentamente nel cielo, pertanto, lo si potrà osservare sempre nella stessa posizione o in una poco differente ma all’interno della stessa costellazione, anche nell’arco di qualche mese.

Saturno è il sesto pianeta del sistema solare a partire dal Sole ed il secondo pianeta più esteso, dopo Giove. Il suo colore caratteristico è il giallo o color crema. Saturno appare ad occhio nudo come un oggetto abbastanza brillante, anche se meno di Giove. Come Marte e Giove, anche Saturno è un pianeta esterno rispetto alla Terra, ed è possibile che si possa osservare durante tutta la notte e in posizioni lontane dall’est e dall’ovest, come pure molto in alto nel cielo.
con un telescopio da 100-120mm di apertura si possono scorgere sia alcuni satelliti, che il suo famoso e complesso sistema di anelli, che fa sembrare il pianeta inizialmente di forma ovaleggiante e poi, procedendo con gli ingrandimenti, di forma “lobata”.

Curiosità:
La stella più vicina?
Il Sole, naturalmente! Segue la stella di Barnard distante “solo” sei anni luce, ma non visibile ad occhio nudo dato che la sua magnitudine è appena di 9,5. La prima stella ben visibile ad occhio nudo alle nostre latitudini è Sirio, mentre l’astro in assoluto più vicino alla Terra è Proxima Centauri, distante 4,2 anni luce da noi e visibile, si fa per dire data la sua scarsissima luminosità, solo dall’emisfero Sud.

L’oggetto celeste più luminoso?
Venere, naturalmente dopo il Sole e la Luna, dato che arriva al suo massimo ad una magnitudine di – 4,4; ma c’è un altro oggetto che ha battuto storicamente tutti i record: la supernova galattica SN1006, scoppiata tra il 30 aprile ed il 1 maggio del 1006 nella costellazione australe del Lupo, che secondo le cronache del tempo raggiunse una magnitudine che è possibile stimare intorno a -7,5, un po’ meno della Luna al primo quarto!

Le costellazioni quante sono?
88. Questo numero è il risultato dell’originario elenco tolemaico formato da 48 costellazioni cui si aggiunsero nei secoli le altre 40, ad opera soprattutto di Bayer e di Hevelius.
Dal 1930 l’Unione Astronomica internazionale ha ufficialmente adottato il numero di 88 costellazioni.

Fonti:
http://it.wikibooks.org/wiki/Osservare_il_cielo/Il_transito_dei_pianeti
http://osservareilcielo.altervista.org/stelle.html
http://www.centrostoricogenova.com/tipostelle.php3?id=st04nov&rid=stelle
http://www.cortinastelle.it/curiosita.htm
http://guide.supereva.it/astronomia/interventi/2002/08/115084.shtml

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.