Dopo aver vissuto diverse settimane al ribasso, per il dollaro australiano sembra essersi manifestato un segnale di inversione decente. L'aussie infatti ha ricevuto una bella spinta dall'aumento dei prezzi del petrolio e da una ripresa dei mercati azionari. S'è trattata di una spinta forte (70 pips), che però finora è riuscita solo a recuperare parte delle perdite patite in precedenza. Dal punto di vista tecnico, il cross AUDUSD sta mostrando alcuni segnali di svolta con un rimbalzo sul limite inferiore del canale di tendenza inclinato verso il basso. Se dovesse oltrepassare la resistenza posta a 0.7553 allora potremmo parlare più concretamente di svolta.

dollaro australiaSembra però più plausibile che l'AUD consolidi la sua posizione nei confronti del dollaro e scambi lateralmente, probabilmente entro un intervallo di 0,7430 / 0,7490. Un'occasione abbastanza ghiotta per chi sa come fare scalping (strategia forex 5 minuti). Tuttavia la convinzione di molti analisti è che dopo questa fase potrebbe cominciare la risalita.

I driver del dollaro australiano

Al momento la situazione che mette il freno al dollaro australiano deriva in buona parte dall'atteggiamento della Reserve Bank of Australia, che non vuole proprio mostrare il suo volto da falco. Questa eccessiva prudenza ha fatto sì che i tassi statunitensi siano schizzati più in alto di quelli australiani, finendo per esporre l'Aussie al rischio di deprezzamento. Il lato positivo invece si lega all'andamento delle materie prime, i cui prezzi sono in crescita.

Proprio la crescita dei prezzi dei metalli di base e una maggiore pressione inflazionistica, potrebbero spingere (costringere) la RBA ad assumere un tono maggiormente hawkish. Secondo alcuni analisti questi scenario potrebbe concretizzarsi durante il periodo estivo, ad agosto. Chiaramente, se dovesse confermarsi il quadro attuale con i prezzi del petrolio tonici (dove effettivamente ci sono figure di continuazione trading) e le pressioni inflazionistiche in crescita. Sotto questo aspetto, si può notare una certa similitudine con quel che accadde tra la fine del 2008 e la metà del 2009, quando il Brent salì da circa $ 45 a circa U $ il 75. E poco dopo la RBA ha aumentato i tassi.

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