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L'Italia si sta riscoprendo terra di navigatori, ma questa volta pronti a solcare i canali dell'online: continua la diffusione dello shopping digitale, infatti, che interessa oggi più di 20, 7 milioni di persone, alla ricerca del prodotto giusto al prezzo più conveniente, tra offerte e meccanismi da conoscere per spuntarla in questa battaglia.

In un contesto di stallo degli acquisti – anche a fine 2016 si registra l'ennesimo calo delle vendite al dettaglio – c'è invece un comparto dello shopping che nel nostro Paese continua a crescere a ritmi importanti, addirittura a doppia cifra: è il commercio online, che sta interessando sempre più persone e famiglie in Italia, a testimonianza di una rilevante propensione a ricercare prodotti e servizi attraverso il web.

Calano gli acquisti, sale il Web. Sembra insomma essere la virtualità la risposta più pratica alla diminuzione progressiva del potere di acquisto che ha colpito i consumatori nostrani: il primo grande vantaggio del web, infatti, oltre all'ampiezza della scelta e alla comodità del processo, sta proprio nella possibilità di risparmiare con gli acquisti online. E non parliamo solo dei prezzi offerti sui grossi marketplace.

Ricerca del risparmio. È un'esperienza frequente: si naviga alla ricerca di un prodotto specifico, cliccando su siti differenti e scoprendo costi altrettanto differenti, in alcuni casi variabili fino al 20%. E qui entrano in gioco le strategie che consentono di risparmiare ulteriormente, sfruttando uno dei mezzi più diffusi di Internet, il couponing: la piattaforma creata dal gruppo tikato.it, nominata in modo piuttosto intuitivo piucodicisconto, consente appunto di riscattare un "buono" risparmio da usare sul sito che abbiamo individuato.

Le variabili del costo. Questo strumento consente di superare uno dei "nemici oscuri" dello shopping virtuale, ovvero il “prezzo flessibile” o, dicendola in termini inglesi (e più tecnici) dynamic pricing: si tratta di un meccanismo utilizzato da anni nel comparto del turismo e dell'intrattenimento, che lega il costo del bene o del servizio alla disponibilità dello stesso. I primi esempi infatti erano legati alle camere di albergo, ai voli aerei e ai biglietti per spettacoli di vario genere.

L'adozione di politiche di ottimizzazione dei prezzi. Trasportata nel commercio online più generale, il dynamic princing significa che le aziende utilizzano particolari algoritmi per fissare il prezzo. Grazie a questi processi computati da intelligenze artificiali, i rivenditori online variano il prezzo offerto in base all'incidenza di di fattori come la popolarità, la stagionalità e il prezzo di vendita dei diretti concorrenti; ma non è raro il caso in cui i sistemi riescono a elaborare informazioni come dati personali del cliente (grazie ai famosi "cookies" presenti sui vari siti), riconoscendo le principali modalità di acquisto (quando si effettua la scelta, quante volte si vista la vetrina, cosa si è comprato in passato) e la localizzazione dell'utente.

Ok, il prezzo è giusto. Questo complesso di dati contribuisce in definitiva a definire il prezzo finale del prodotto, e secondo Robert Phillips professore della Columbia Business School intervistato dal Time, è diventato ormai la norma dello shopping online generalista. Il dynamic ticket riesce a individuare il “giusto prezzo”, almeno per le aziende, mentre è più difficile per il consumatore capire quando conviene comprare.

Oscillazioni fino al 18%. Per fare degli esempi pratici, secondo una ricerca condotta nel Regno Unito il prezzo flessibile può arrivare a incidere fino al 18%: ad esempio, nel caso britannico comprare il lunedì anziché aspettare il weekend significava risparmiare quasi un quinto del costo del prodotto. Questo dato è stato estrapolato attraverso un monitoraggio trimestrale di 7.642 oggetti in circa 12 categorie merceologiche, in cui in 11 casi acquistare il sabato o la domenica si rivelava la scelta più penalizzante per il portafogli.

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